ARTICOLIDIRITTO PENALE

Approvato definitivamente dal Senato il DDL cybersicurezza

Nella giornata di mercoledì 19 giugno, il Senato della Repubblica ha approvato in via definitiva il ddl d’iniziativa governativa in materia di rafforzamento della cybersicurezza nazionale e reati informatici (già approvato dalla Camera dei Deputati il 15 maggio).

Il testo si compone di 24 articoli – alcuni dei quali prevedono interventi sul codice penale e sul codice di procedura penale – che introducono, tra le altre modifiche, significativi aumenti di pena per reati quali l’accesso abusivo a sistema informatico (che, nel caso in cui il fatto sia commesso da un pubblico ufficiale, verrebbe sanzionato con la reclusione da due a dieci anni) o il danneggiamento di informazioni, dati e programmi informatici (che, nell’ipotesi semplice, verrebbe sanzionato con la reclusione da due a sei anni e, in quella aggravata, con la reclusione da tre a otto anni).

Prevista anche l’introduzione di un terzo comma nell’art. 629 c.p. (estorsione) – a sua volta richiamato nell’art. 24-bis d. lgs. 231/2001 in tema di responsabilità degli enti – ai sensi del quale “chiunque, mediante le condotte di cui agli articoli 615-ter, 617-quater, 617-sexies, 635-bis, 635-quater e 635-quinquies ovvero con la minaccia di compierle, costringe taluno a fare o ad omettere qualche cosa, procurando a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno, è punito con la reclusione da sei a dodici anni e con la multa da euro 5.000 a euro 10.000. La pena è della reclusione da otto a ventidue anni e della multa da euro 6.000 a euro 18.000, se concorre taluna delle circostanze indicate nel terzo comma dell’articolo 628 nonché nel caso in cui il fatto sia commesso nei confronti di persona incapace per età o per infermità“.

Redazione Giurisprudenza Penale

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