ARTICOLIDelitti contro la personaDIRITTO PENALELegilsazione speciale

Aggravante dell’ odio razziale: sussiste anche in assenza di terze persone che ascoltano le ingiurie – Cass. Pen. 25870/2013

Cassazione Penale, Sez. V, 12 giugno 2013 (ud. 15 maggio 2013), n. 25870
Presidente Ferrua, Relatore Lapalorcia, P.M. Izzo

Con la sentenza n. 25870 depositata il 12 giugno scorso i giudici della Quinta Sezione della Suprema Corte si sono pronunciati in ordine alla rilevanza della aggravante dell’odio razziale.
Nel respingere il ricorso proposto dall’imputato, secondo cui non si sarebbe potuta riconoscere l’aggravante dell’odio razziale poiché le ingiurie non erano state udite da terze persone, la Suprema Corte ha richiamato la sentenza n. 11590 del 2010 secondo cui tale elemento non sarebbe necessario.
In secondo luogo, la Corte ha richiamato altre pronunce conformi secondo le quali non sarebbe necessario che la condotta incriminata sia destinata o potenzialmente idonea a rendere percepibile all’esterno – e quindi a suscitare – il riprovevole sentimento o, comunque, il pericolo di comportamenti discriminatori o di atti emulatori (V. sul punto Cass. 49694/2009, 38597/2009, 38591/2008).
Pertanto, essendo il bene tutelato quello della dignità della persona in quanto tale, nei casi di offese razziste non è necessario che altri siano presenti o abbiano ascoltato – e che vi sia quindi un conseguente “pericolo di comportamenti discriminatori o di atti emulatori” – anche perché, ragionando in questi termini, si arriverebbe all’irragionevole conseguenza di escludere l’aggravante in tutti i casi in cui l’azione lesiva si svolgesse in assenza di terza persone”.

Per scaricare il testo della sentenza clicca qui

Redazione Giurisprudenza Penale

Per qualsiasi informazione: redazione@giurisprudenzapenale.com