Corte EDU: confisca illegittima se il reato di lottizzazione abusiva è prescritto
Corte Europea dei diritti dell’uomo, 30 ottobre 2013
Ricorso 17475/2009, Varvara c. Italia
Depositata il 30 ottobre scorso la pronuncia della Corte Europea dei diritti dell’uomo nella causa Varvara contro Italia sui rapporti tra confisca e prescrizione del reato di lottizzazione abusiva.
In particolare, i giudici di Strasburgo hanno stabilito che deve considerarsi illegittima la confisca di un bene se il reato di lottizzazione abusiva in un’area sottoposta a vincolo paesaggistico è prescritto. La Corte ha perciò condannato l’Italia al risarcimento dei danni morali e patrimoniali in favore dell’imprenditore.
In motivazione i giudici hanno posto l’accento sul requisito della proporzionalità della confisca osservando come “un provvedimento di confisca automatica e assoluta di edifici e terreni violerebbe il principio di proporzionalità” con conseguente violazione dell’art. 1 protocollo 1 alla Cedu secondo il quale “ogni persona fisica o giuridica ha il diritto al rispetto dei suoi beni e non può essere privato della sua proprietà se non per causa di pubblica utilità e nelle condizioni previste dalla legge e dai principi generali del diritto internazionale“.
Nel caso di confisca per lottizzazione abusiva prevista dall’art. 19 della legge numero 47 del 1985 – afferma la Corte – se la sua applicazione in assenza di una condanna penale, indipendentemente dalla causa di estinzione del reato (nel caso di specie la prescrizione) risulta astrattamente conforme alla Convenzione, è la sua portata a non esserlo: una misura che ordina in modo automatico e assoluto la confisca di costruzioni e terreni abusivamente lottizzati viola, come già detto, il principio della proporzionalità.
Tale è il caso – concludono i giudici – della confisca applicata al ricorrente.
N.B. Si segnala che in data 2 dicembre 2013 il Ministero della Giustizia, Direzione generale del contenzioso e dei diritti umani, ha reso disponibile il testo della pronuncia in italiano (traduzione effettuata da Rita Carnevali, assistente linguistico e da Ombretta Palumbo. Revisione a cura di Martina Scantamburlo)