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Le Sezioni Unite sul sequestro preventivo per reati tributari – Sez. Un. 10561/2014

www.cortedicassazione.it
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Cassazione Penale, Sezioni Unite, 5 marzo 2014 (ud. 30 gennaio 2014), n. 10561
Presidente Santacroce, Relatore Davigo

Depositate il 5 marzo le motivazioni della sentenza n. 10561 delle Sezioni Unite relativa alla ammissibilità del sequestro preventivo funzionale alla confisca per equivalente nei confronti di beni di una persona giuridica per le violazioni tributarie commesse dal legale rappresentante della stessa.

Come avevamo anticipato, infatti, attraverso l’ordinanza numero 46726 del 2013 la terza sezione penale della Corte di Cassazione aveva rimesso alla Sezioni Unite ex art. 618 c.p.p la seguente questione di diritto concernente il sequestro preventivo per reati tributari:

se sia possibile o meno aggredire direttamente i beni di una persona giuridica per le violazioni tributarie commesse dal legale rappresentate della stessa“.

L’udienza si è tenuta il 30 gennaio 2014 e il 5 marzo 2014 sono state depositate le motivazioni.

Le Sezioni unite della Corte di cassazione, in particolare, hanno affermato che è consentito nei confronti di una persona giuridica il sequestro preventivo finalizzato alla confisca diretta del profitto derivante dal reato tributario commesso dai suoi organi, quando detto profitto, costituito da denaro o da altri beni fungibili, o i beni direttamente riconducibili ad esso, siano nella disponibilità di tale persona giuridica.

Nella specie, la Corte ha tuttavia dichiarato inammissibile il ricorso proposto dall’indagato – che chiedeva che il sequestro preventivo, disposto per equivalente su un suo bene, fosse invece rivolto direttamente nei confronti dell’ente – in quanto la somma di denaro non corrisposta all’erario, cioè il profitto derivante dal reato, era stata utilizzata dalla stessa società per il pagamento dei dipendenti e, quindi, non era più nella disponibilità della persona giuridica.

Redazione Giurisprudenza Penale

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