Premeditazione e dolo alternativo: può esserci compatibilità – Cass. Pen. 16711/2014
Cassazione Penale, Sez. I, 16 aprile 2014 (ud. 17 gennaio 2014), n. 16711
Presidente Cortese, Relatore Boni
Depositata il 16 aprile 2014 la pronuncia numero 16711 a proposito della circostanza aggravante della premeditazione.
I giudici della Prima sezione della Corte di cassazione, in particolare, hanno affermato che la circostanza aggravante della premeditazione può essere compatibile con l’elemento psicologico del cd. dolo alternativo.
Nel caso del dolo alternativo – si legge in sentenza – l’agente si prefigura e vuole sin da un momento anticipato rispetto a quello della realizzazione del suo intento in modo indifferente e alternativo che si verifichi l’uno o l’altro degli eventi causalmente ricollegabili alla sua condotta cosciente e volontaria, sicchè, posto l’atteggiamento psicologico di sostanziale equivalenza rispetto agli effetti conseguibili, egli risponde per quello in concreto determinato.
Questa equivalenza di conseguenze dell’azione previste e perseguite con indifferenza da parte del soggetto agente – continua la Corte – per poter essere compatibile con la premeditazione deve risalire al momento della ideazione del progetto criminoso ed essere mantenuta costante per uno spazio temporale apprezzabile e tale da consentire una differente determinazione senza che mai, nel frattempo, la volontà del soggetto attivo abbia risolto l’alternativa con una risoluzione definitiva per l’evento meno grave.