Costa Concordia: depositate le motivazioni della sentenza di primo grado
Tribunale di Grosseto, 10 luglio 2015 (ud. 11 febbraio 2015)
Presidente Puliatti, Giudici Mezzaluna, Compagnucci
Pubblichiamo, per l’evidente interesse mediatico della vicenda, le 553 pagine di motivazioni della sentenza del Tribunale di Grosseto che, l’11 febbraio 2015, ha condannato l’ex comandante della Concordia, Francesco Schettino, a 16 anni di carcere per il naufragio nel quale persero la vita 32 persone.
«Nel momento in cui l’imputato lasciava definitivamente la Concordia», la situazione era tale «da rendere impossibile, o comunque difficile», per i passeggeri ancora a bordo «trovare la salvezza». Schettino – si legge nella sentenza – lasciò «la nave all’oscuro delle condizioni delle oltre duemila persone» a bordo della nave da crociera.
«La scelta, si passi il termine, criminale è stata quella a monte di portare una nave, con quelle caratteristiche e a quella velocità, così in prossimità dell’isola», scrivono i giudici parlando dell’inchino nella sentenza: «Schettino non programmò adeguatamente la manovra ma improvvisò, navigando praticamente a vista. La situazione di pericolo è stata, infatti, creata dall’imputato».
Secondo i magistrati, il comandante «sapeva benissimo della presenza incombente degli scogli» ma era «sicuro di poter condurre l’azzardata manovra con tranquillità», sopravvalutando le «sue abilità marinaresche».