GRECO 2015: pubblicato il rapporto annuale contro la corruzione
Il 18 giugno 2015 è stato pubblicato il rapporto annuale sull’attività del GRECO, il Gruppo di Stati del Consiglio d’Europa contro la corruzione, organo anti-corruzione istituito nel 1999, al quale partecipano i 47 Stati membri del Consiglio d’Europa, oltre alla Bielorussia e agli Stati Uniti.
l rapporto, approvato tra il 23 e il 27 marzo 2015, risulta di rilevante interesse in ragione del quadro complessivo che viene tracciato sull’attività di corruzione in Europa nel corso del 2014.
Marin Mrčela, Presidente del GRECO, ribadisce l’importanza dell’attività di monitoraggio e di controllo nell’ambito della corruzione, considerando che “too many people in Europe still face corruption in their daily lives. Moreover, the fnancial and economic crisis has drawn attention to the pervasive efects of mismanagement, conficts of interest and corruption in both public life and the private sector” (pp. 5-6).
Il rapporto contiene con una descrizione della missione, delle attività e delle metodologie di lavoro (pp. 7-11), a cui segue un’attenta analisi dei risultati del Fourth Evaluation Round (2012-2014) in relazione alla prevenzione del fenomeno della corruzione rispetto a figure istituzionali, quali parlamentari, giudici e pubblici ministeri di alcuni Stati Membri, tra cui Belgio, Germania, Danimarca e Croazia (pp. 12-22).
Con riferimento all’Italia, le cui valutazioni sono oggetto del Third Evaluation Round (2007-2011), il rapporto evidenzia il percorso di riforme intrapreso dal legislatore italiano, valutando positivamente, in particolare, la ratifica della Criminal law Convention on Corruption del 27 giugno 1999, l’inasprimento del trattamento sanzionatorio delle fattispecie di corruzione e di traffico di influenze illecite (per effetto della legge n. 190/2012), la previsione di una disciplina sistematica e completa del finanziamento dei partiti politici e delle campagne elettorali, nonché l’introduzione di una serie di regole in materia di trasparenza e di rendicontazione obbligatoria delle attività dei partiti medesimi (pp. 22-23).
Il rapporto, nella parte conclusiva, è dedicato all’analisi del thematic article, incentrato sul fenomeno della corruzione nell’ambito delle attività sportive (pp. 36-42).