L’uxoricidio: profili di diritto penale e letteratura (Tesi di laurea)
Prof. Relatore: Matteo Caputo
Ateneo: Università del Salento
Anno accademico: 2013/2014
La tesi nasce da un’idea: quella che diritto e letteratura possano essere congiunti. Il movimento, che giunge dall’America, si è propagato anche in Italia, dando vita a sviluppi nuovi e sorprendenti.
L’elaborato indaga le ragioni di una parte oscura della casistica attuale, quella del cosiddetto femminicidio. Traendo spunto da tre romanzi di natura e stile differenti che provengono da autori altrettanto diversi, si tesse un sintomatico filo rosso dei delitti di genere, oggetto della discutibile novella legislativa del 2013.
Ancora, indagando il motore delle gesta, pur efferate e censurabili, si sonda il terreno friabile dell’imputabilità delle stesse ai loro autori, scendendo a esplorare l’arcano degli stati emotivi e passionali di cui all’art. 90 c.p. Se il diritto penale infatti si deve occupare di porre freno a certi comportamenti umani, non può prescindere dall’indagare il motore di quelle gesta: la gelosia. Lungi dal caratterizzarsi come breve e fugace emozione, essa costituisce un sentimento stabile, duraturo e strutturato a livello cognitivo: tra le scienze, la criminologia forense e il giudice, peritus peritorum, si tracciano le linee che congiungono queste azioni, causa di grande sgomento nella società attuale.
Si esamina poi la novella legislativa che, animata dall’opinione pubblica, riforma alcune fattispecie e prevede una nuova particolare aggravante, quella della relazione con la vittima. L’analisi è condotta alla luce delle letture dei tre romanzi che corrispondono proprio alle tre diverse situazioni individuate dall’aggravante: il rapporto di coniugio, la convivenza, la relazione affettiva.