Gli accordi corruttivi nell’ambito della contrattazione pubblica (Tesi di laurea)
Prof. relatore: Stefano Canestrari
Ateneo: Alma Mater Studiorum Università di Bologna
Anno accademico: 2015-2016
Il lavoro è stato incentrato sull’analisi del reato di corruzione, in particolare modo del delitto di “corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio” (art. 319 c.p.), all’interno del sistema della contrattazione pubblica italiana.
L’elaborato è stato sviluppato attraverso la redazione di quattro capitoli il cui filo conduttore è costituito dall’analisi non solo giuridica del fenomeno in questione, ma anche storica e sociologica. Difatti, l’obiettivo di tale lavoro consiste nel trattare le dinamiche e le forme di manifestazione di un fenomeno grave, come quello corruttivo, che ostruisce la diffusione di procedure trasparenti di selezione di operatori economici nel momento in cui la Pubblica Amministrazione richiede l’ausilio esterno per la realizzazione di servizi o lavori di interesse generale. Il tutto volto a ledere non solo la legislazione nazionale (penalistica ed amministrativa), ma anche quella europea in virtù delle recenti novità normative apportate dal legislatore comunitario.
Il lavoro, mantenendo come tema di sfondo l’ambito penalistico, ha cercato di fare luce sugli interventi normativi nazionali ed internazionali volti alla repressione del reato di corruzione, sulla granitica giurisprudenza formatasi in merito a tale tematica ed, inoltre, sulla recente risposta preventiva-amministrativa adottata dal legislatore italiano sia con l’emanazione del nuovo codice degli appalti pubblici (d.lgs. n. 50/2016), sia con l’istituzione dell’Autorità Nazionale Anticorruzione.
Da ultimo, dinnanzi al mutamento del modus operandi degli accordi corruttivi stipulati tra membri appartenenti alla sfera pubblica e quelli appartenenti alla sfera privata, l’analisi condotta ha tentato di evidenziare eventuali e possibili forme di contrasto al fenomeno in questione, tra le quali spicca una maggiore cooperazione tra ANAC ed autorità giudiziaria.