Affettività e sessualità nell’esecuzione penale: diritti fondamentali dei detenuti? L’atteggiamento Italiano su una questione controversa
in Giurisprudenza Penale Web, 2017, 1 – ISSN 2499-846X
Posto che una qualche forma di privazione costituisce uno dei caratteri ineliminabili della sanzione penale, è indubbio che oggi l’istituzione carceraria non persegue più un fine meramente punitivo, ma mira a dare attuazione al principio di umanizzazione della pena e alla sua finalità di recupero e di reinserimento sociale del reo. In questo contesto, il tema della tutela dell’affettività e della sessualità dei detenuti assume un rilievo fondamentale. È opportuno precisare che tali termini fanno rifermento ‘sia alla necessità di garantire al detenuto la possibilità di coltivare relazioni affettive significative con il proprio nucleo familiare sia, più specificamente, alla necessità di garantire relazioni sessuali del detenuto con il proprio partner’.
Il presente contributo mira ad analizzare i legami affettivi nell’esecuzione penale e il modo in cui la realtà carceraria incide su di essi. Prendendo le mosse da un’indagine della legislazione e della giurisprudenza sovranazionale e dall’esperienza comparatistica, occorre chiedersi se i detenuti siano titolari del diritto ad un completo soddisfacimento dell’affettività, intesa come una situazione giuridica soggettiva meritevole di tutela anche durante la reclusione. In questo contesto, è interessante osservare l’approccio negazionista dell’ordinamento italiano in materia, che ancora fatica ad allinearsi alle esperienze straniere, europee ed extra-europee. In una prospettiva de iure condendo, si propone di elaborare una disciplina che dia piena attuazione alla logica del bilanciamento, contemperando le esigenze di difesa sociale e prevenzione dei reati con la tutela dei diritti fondamentali del detenuto.
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Given that some form of deprivation is inherent in the nature of criminal sanctions, there is no doubt that today correctional institutions no longer have only a punitive aim, but they are intended to give effect to the principle of humanization of the punishment and they aim to reintegrate the offender into the free society. In this context, the issue of preserving family ties and protecting prisoners’ sexuality has gained fundamental importance. It should be noted that this expression refers to the the need to guarantee to detainees the opportunity to maintain meaningful emotional relationships with their family and, more specifically, the need to ensure a sexual intercourse between the prisoner and his/her non-detained partner.
This paper aims to analyse the role of family ties during the incarceration and how the prison environment, as a whole, affects them. Building on an examination of the supranational legislation and jurisprudence and considering the comparative experience, the question is whether prisoners are entitled to such right, regarded as an individual legal status deserving protection even during imprisonment. In this context, it is interesting to focus on the restrictive Italian approach, as opposed to that of other European and non-European states. In a de iure condendo perspective, the aim is to develop a discipline which is able to strike a balance between the needs of social defense and prevention of crimes and the protection of prisoners’ fundamental rights.
Come citare il contributo in una bibliografia:
M. E. Salerno, Affettività e sessualità nell’esecuzione penale: diritti fondamentali dei detenuti? L’atteggiamento Italiano su una questione controversa, in Giurisprudenza Penale Web, 2017, 1