ARTICOLICONTRIBUTI

La valutazione dell’attendibilità e della credibilità della persona offesa e delle sue dichiarazioni nei procedimenti per violenza sessuale. Il minore abusato e la Carta di Noto.

in Giurisprudenza Penale Web, 2018, 2 – ISSN 2499-846X

La riorganizzazione dei principi nomofilattici in tema di valutazione dell’attendibilità della vittima di violenza sessuale e della credibilità delle sue dichiarazioni assume precipuo rilievo nell’ottica della comprensione dell’indispensabile ruolo della persona offesa nell’apporto di elementi conoscitivi essenziali per l’accertamento dei fatti di reato.

Infatti, se è indiscutibile la tensione istruttoria derivante dalla necessità di apprendere la vicenda dalla bocca di chi l’ha direttamente subita, è altrettanto innegabile che proprio la peculiarità del reato cui si fa riferimento permette di elevare gli approdi del giudice della legittimità a prodotto di laboratorio per la comprensione di principi che trovano generale applicazione anche in procedimenti rigurdanti fattispecie diverse.

Invero, i principi elaborati in tema di violenza sessuale in ordine alla valutazione dell’attendibilità e della credibilità della persona offesa e delle sue dichiarazioni vantano un rigoroso grado di consapevolezza dal momento che l’accertamento delle particolari dinamiche delle condotte di violenza sessuale spesso deve essere svolto senza l’apporto conoscitivo di testimoni diretti diversi dalla stessa vittima.

Come citare il contributo in una bibliografia:
A. Diamante, La valutazione dell’attendibilità e della credibilità della persona offesa e delle sue dichiarazioni nei procedimenti per violenza sessuale. Il minore abusato e la Carta di Noto, in Giurisprudenza Penale Web, 2018, 2