La Corte d’Appello di Caltanissetta rigetta l’istanza di revisione della condanna di Marcello Dell’Utri: Contrada non ha fratelli minori?
Corte d’Appello di Caltanissetta, Sezione II Penale, Sentenza 8 marzo – 23 aprile 2018, n. 321
Presidente Occhipinti, Relatore Giunta
Informiamo i lettori, rinviando ad altra sede un più articolato commento, del deposito, in data 23 aprile 2018, delle motivazioni della sentenza con la quale la Corte d’Appello di Caltanissetta ha rigettato l’istanza di revisione della condanna di Marcello Dell’Utri per concorso esterno in associazione a delinquere di stampo mafioso (ex artt. 110 e 416 bis c.p.), escludendo che la sentenza emessa dalla Corte EDU nel caso Contrada possa spiegare i propri effetti anche nei confronti di Dell’Utri.
Che la c.d. revisione europea ai sensi dell’art. 630 c.p.p., come modificato dalla pronuncia costituzionale n. 113/2011, fosse lo strumento da impiegare al fine di adeguare l’ordinamento italiano alla pronuncia europea era già stato affermato, proprio con riferimento al caso Dell’Utri, dalla Corte di Cassazione con sent. n. 44193/2016.
Con la sentenza n. 321/2018, la Corte d’Appello di Caltanissetta pare tuttavia negare in toto che un tale adeguamento sia dovuto. A giudizio della Corte nissena, infatti, la sentenza Contrada non potrebbe “ritenersi avere portata generale o essere considerata espressione di un “principio consolidato”” (cfr. p. 10 e ss. della sentenza) e, pertanto, essa non avrebbe di per sé carattere vincolante per i giudici nazionali con riferimento a soggetti diversi dallo stesso Contrada.
Ricordiamo, infine, che la stessa Corte di Caltanissetta era stata chiamata ad esprimersi sulla medesima questione, proprio con riguardo alla posizione di Bruno Contrada, fornendo, nel novembre 2015, anche in quel caso risposta negativa (per tale precedente pronuncia, clicca qui).