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Il Consiglio dei Ministri ha approvato il DDL Anticorruzione

Fonte: www.governo.it

Nell’attesa di ospitare un contributo di commento più approfondito nelle prossime settimane, diamo immediata notizia della approvazione da parte del Consiglio dei Ministri, in data 6 settembre 2018, del DDL Anticorruzione (Disegno di Legge “Misure per il contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione“).

Tra le notivà, il cd. “daspo” per i corrotti che comporterà:

  • da 5 a 7 anni di interdizione dai pubblici uffici e divieto a contrarre con la PA per condanne fino a 2 anni;
  • interdizione e divieto a vita per condanne sopra i 2 anni;
  • nessuno sconto automatico a chi patteggia o ottiene la condizionale;
  • accesso ai benefici più difficile, come per i reati di mafia.

Altre novità riguardano il cd. agente sotto copertura anche per le indagini per i reati di corruzione e la confisca, con riferimento alla quale si prevede che i beni confiscati ai corrotti in caso di condanna di primo grado verranno restituiti allo Stato anche in caso di prescrizione o amnistia.

Infine, novità per quanto riguarda i cd. “pentiti” della corruzione: chi si pente per tempo, si autodenuncia e aiuta concretamente la giustizia non sarà punibile, a patto che rispetti regole molto severe: confessione spontanea su fatti non già oggetto d’indagine e comunque entro 6 mesi dalla commissione del reato; le informazioni rese ai magistrati devono essere davvero utili; restituzione del denaro intascato.

Redazione Giurisprudenza Penale

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