Ragioni a favore di una legalizzazione dell’eutanasia
in Giurisprudenza Penale Web, 2019, 1-bis – ISSN 2499-846X
All’interno della vasta tematica delle Questioni del fine vita e più specificamente di quella del Fine vita e diritto costituzionale, nel presente saggio si affronta la tematica della conformità a Costituzione delle pratiche eutanasiche nell’ordinamento italiano.
In un tempo di radicale ‘rifondazione’ antropologica dell’individuo a causa del sapere tecnico-scientifico che tutto pervade, l’analisi procede per tre fasi successive. Nella prima si richiama il contesto in cui si inseriscono le riflessioni proposte; nella seconda si sottopongono a critica le ‘ragioni del no’ comunemente addotte contro la legalizzazione dell’eutanasia, per poi concludere, in una prospettiva de iure condendo, circa la presenza dei limiti legali che renderebbero ragionevole l’introduzione nel nostro ordinamento della disciplina eutanasica nel rispetto di quello che si è soliti definire ‘paternalismo debole’ quale punto di incontro tra autorità e libertà.
Si parla di limiti perché essi sono consustanziali alla stessa definizione che si vuole dare del termine eutanasia (che non abbisogna di alcuna aggettivazione), potendosi riassumere il nucleo essenziale di tale pratica come la richiesta cosciente e libera da parte di un soggetto malato di porre fine alla propria vita; espressione del principio personalista e della libera autodeterminazione del soggetto richiedente; raggiungimento di uno stato di malattia talmente grave da essere definito come irreversibile e che comporta che il vivere non sia più accettabile dalla persona richiedente la pratica eutanasica.
Come citare il contributo in una bibliografia:
U. Adamo, Ragioni a favore di una legalizzazione dell’eutanasia, in Giurisprudenza Penale Web, 2019, 1-bis