ARTICOLIDIRITTO PENALE

Necessario l’accertamento dell’elemento soggettivo nel reato di violazione degli obblighi di sorveglianza speciale

Corte D’Appello Di Milano, Sezione II Penale, 16 gennaio 2019 (ud. 19 dicembre 2018), n. 7890
Presidente Ondei, Relatore Puccinelli

Si segnala una interessante sentenza della Corte d’Appello di Milano relativa ad una violazione degli obblighi inerenti alla sorveglianza speciale ex art. 75, c. 2, D.Lgs. 159/11.

In ossequio al principio di offensività, la corte territoriale ha assolto l’imputato data l’assenza dell’accertamento, oltre ogni ragionevole dubbio, che la violazione delle prescrizioni sia avvenuta con lo specifico intento di “realizzarla con le finalità che tali prescrizioni sono intese a scongiurare“.

È stato sostanzialmente dato risalto all’accertata mancanza di preordinazione, che rende di difficile accertamento, secondo i canoni dell’art. 533, c.1, c.p.p., ogni indagine sull’elemento soggettivo. La sentenza si è così discostata da un quadro giurisprudenziale di merito caratterizzato da una scarsa attenzione all’elemento psichico, che risolve ogni questione con semplicistiche considerazioni sul dolo generico richiesto dalla norma incriminatrice, nonostante l’indirizzo dato dalle Sezioni Unite con la sentenza n. 32923/14.

Appare di particolare rilievo la formula terminativa utilizzata dalla Corte d’Appello, che afferma l’insussistenza del fatto, negandolo alla radice, piuttosto che affermare, forse in modo più lineare, che il fatto non costituisca reato.

Redazione Giurisprudenza Penale

Per qualsiasi informazione: redazione@giurisprudenzapenale.com