Partecipazione a distanza e diritti del soggetto imputato alla prova del diritto dell’Unione Europea
in Giurisprudenza Penale Web, 2019, 5 – ISSN 2499-846X
La riforma della disciplina della partecipazione a distanza pone nuove questioni con riferimento all’effettività del diritto di difesa e, soprattutto, per quanto ci occuperemo in questa sede, di compatibilità con la normativa e gli obblighi derivanti dal diritto dell’Unione Europea.
Come si proverà di seguito ad argomentare, la novella legislativa, ampliando le possibilità di utilizzazione dei collegamenti video e sonori a distanza, prova a stabilire un nuovo punto di equilibro sollevando al contempo articolate questioni di compatibilità del nuovo assetto con le norme costituzionali e con i vincoli sovranazionali cui il sistema italiano si deve conformare anche per vincolo costituzionale.
Le questioni più complesse sono proprio quelle che riguardano la cd. “videopartecipazione” dell’imputato al processo che lo vede protagonista (volendo ritenere ancora il processo penale quale luogo di tutela delle garanzie del cittadino imputato), mentre più sullo sfondo, e probabilmente meno problematiche dal punto di vista del rispetto dei diritti fondamentali dei soggetti coinvolti nel procedimento, appaiono le questioni relative al cd. “telesame” dei testimoni.
Come citare il contributo in una bibliografia:
A. Barletta, Partecipazione a distanza e diritti del soggetto imputato alla prova del diritto dell’Unione Europea, in Giurisprudenza Penale Web, 2019, 5