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La riforma delle intercettazioni di conversazioni o comunicazioni. Nuovi percorsi operativi per il difensore. Note sul D.L. 161/2019 in corso di conversione

in Giurisprudenza Penale Web, 2020, 2 – ISSN 2499-846X

di Francesco Antonio Maisano e Claudia Maria Piazza

Il Decreto Legge 30 dicembre 2019, n. 161 è intervenuto sulla disciplina delle intercettazioni di conversazioni o di comunicazioni, apportando modifiche sostanziali alla c.d. Riforma Orlando (D. Lgs. n. 216/2017) che entrerà in vigore così modificata a partire dal 1 marzo 2020 (data aggiornata dall’art. 1 D.L. 161/2019).

Va rilevato che il presente Decreto Legge si pone in una posizione intermedia rispetto al regime codicistico del 1988 e quanto il legislatore del 2017 intendeva introdurre, rappresentando così una sorta di crocevia tra il vecchio e il nuovo.

Nel suo complesso, la riforma sulle intercettazioni risente molto dell’impronta del passato, pur tuttavia introducendo spunti di attualità, quali ad esempio l’istituzione di un archivio digitalizzato ed informatizzato idoneo al deposito di verbali e registrazioni (art. 89-bis disp. att. C.p.p.) od ancora sostituendo un lessico anacronistico in favore di una terminologia certamente più moderna, così come evidenzia la nuova rubrica dell’art. 242 C.p.p. “Traduzione di documenti. Trascrizione di registrazioni”.

Come citare il contributo in una bibliografia:
F. A. Maisano – C. M. Piazza, La riforma delle intercettazioni di conversazioni o comunicazioni. Nuovi percorsi operativi per il difensore. Note sul D.L. 161/2019 in corso di conversione, in Giurisprudenza Penale Web, 2020, 2