ARTICOLIDIRITTO PROCESSUALE PENALETesi di laurea

Contraddittorio, immediatezza, oralità: rapporti e interferenze (tesi di laurea)

Prof. relatore: Giulio Ubertis

Ateneo: Università Cattolica del S. Cuore di Milano

Anno accademico: 2018/2019

La tesi affronta i fondamentali principi del contraddittorio nella formazione della prova, dell’immediatezza e dell’oralità nelle loro interrelazioni (e a volte asseriti scontri) con le altre garanzie da rispettarsi in sede di processo penale, con particolare riguardo al principio di immutabilità del giudice, di cui all’art. 525 comma 2 c.p.p.

Il lavoro si prefigge dunque, dopo un’analisi storica dell’evoluzione della disciplina del procedimento penale italiano, di ricostruire le cause e gli effetti del mutamento del giudice, inteso quale singolo magistrato in caso di organo monocratico, o il complesso dei magistrati nel caso in cui si tratti di organo collegiale, nel corso del dibattimento.

Tema centrale è dunque la delicatezza ed il modus della rinnovazione istruttoria e soprattutto della riescussione dei testimoni, alla luce anche del tanto agognato rispetto del principio della ragionevole durata del processo di cui all’art. 111 comma 2 Cost.

Importanza centrale assume la sentenza costituzionale n. 132 del 2019, capace di suscitare più di un interrogativo riguardo alla capacità del sistema di attuare concretamente il modello elaborato dal legislatore.

L’ambito di indagine è successivamente allargato al giudizio di appello ed alle problematiche derivanti dal disposto dell’art. 603 comma 3-bis c.p.p., introdotto dalla l. 23 giugno 2017 n. 103 (cosiddetta “riforma Orlando”), in ordine alla fisionomia del giudizio di secondo grado nel nostro Paese.

Particolare attenzione viene riservata all’appello conseguente ad un giudizio di primo grado svoltosi nella forma di rito abbreviato non condizionato e – dunque – caratterizzato dall’ingresso, nella piattaforma probatoria, di elementi non ottenuti tramite il confronto dialettico in sede di giudizio.

Nel corso dell’intero lavoro, fondamentale importanza assume il continuo confronto critico del diritto interno con la giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo.