L’art. 2 del Decreto Legge 30 aprile 2020, n. 28. Un argine, forse incostituzionale, alle recenti scarcerazioni di esponenti della criminalità organizzata.
in Giurisprudenza Penale Web, 2020, 5 – ISSN 2499-846X
L’atavico problema carcerario, caratterizzato da un crescente sovraffollamento, è divenuto esplosivo a causa del diffondersi del contagio da Covid.19. Alcuni Tribunali di Sorveglianza, interessati per la concessione di misure cautelari più tenui a favore di detenuti per il 41-bis, hanno ritenuto in alcuni casi di aderire alle richieste formulate dai loro difensori. Da qui è nata un’aspra polemica politica che ha determinato, da un lato, le dimissioni del Capo Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, dall’altro, la frettolosa e non ponderata emanazione della norma di cui all’art. 2 del decreto legge n. 28/2020 che ha previsto una disciplina farraginosa e, forse, in contrasto con la Costituzione e con la normativa europea in materia.
Come citare il contributo in una bibliografia:
P. Gentilucci, L’art. 2 del Decreto Legge 30 aprile 2020, n. 28. Un argine, forse incostituzionale, alle recenti scarcerazioni di esponenti della criminalità organizzata, in Giurisprudenza Penale Web, 2020, 5