CONTRIBUTIDIRITTO PENALEIN PRIMO PIANO

La dipendenza da trattamenti di sostegno vitale nelle procedure di suicidio medicalmente assistito: ridescrizione o interpretatio abrogans? Note a margine della sentenza di assoluzione di Marco Cappato e Mina Welby nel caso Trentini.

in Giurisprudenza Penale Web, 2020, 9 – ISSN 2499-846X
in Giurisprudenza Penale Trimestrale, 2020, 3 – ISSN 2724-0304

Corte di Assise di Massa, 2 settembre 2020 (ud. 27 luglio 2020), n. 1
Presidente e Relatore dott. Ermanno De Mattia

La Corte d’Assise di Massa, con la sentenza del 27 luglio 2020, ha assolto Marco Cappato e Mina Welby dal reato di cui all’art. 580 c.p., per aver aiutato materialmente Davide Trentini, malato di sclerosi multipla, ad attuare il suo proposito di darsi la morte presso una clinica svizzera che pone in essere pratiche di suicidio assistito. Gli imputati sono stati assolti con la formula terminativa “il fatto non costituisce reato”.

La sentenza si confronta con la necessità di precisare i contorni di quella “dipendenza da trattamenti di sostegno vitale” che la Corte costituzionale ha collocato tra gli elementi costitutivi della nuova causa di non punibilità introdotta per l’aiuto al suicidio. Il requisito in questione, che non può esaurirsi nel solo sostegno mediante macchinari, è però oggetto di una “ridescrizione” talmente ampia da condurre, qualora risultasse confermata dalla giurisprudenza, a una sostanziale interpretatio abrogans dello stesso.

Gli scenari che si aprono a partire dal caso Trentini devono fare i conti anche (e soprattutto) con gli altri requisiti individuati dalla Consulta che, non riferibili a fatti commessi prima della sentenza n. 242 del 2019, sono invece chiamati a operare per il futuro. La sfida aperta, sembrerebbe, è verificare tanto se il servizio sanitario nazionale si riveli all’altezza del compito affidatogli in materia di suicidio medicalmente assistito quanto se una possibile levata di scudi da parte dell’esercito degli obiettori di coscienza si traduca o meno in un ostacolo insormontabile per il cammino faticosamente, e coraggiosamente, intrapreso.

Come citare il contributo in una bibliografia:
A. Massaro, La dipendenza da trattamenti di sostegno vitale nelle procedure di suicidio medicalmente assistito: ridescrizione o interpretatio abrogans? Note a margine della sentenza di assoluzione di Marco Cappato e Mina Welby nel caso Trentini, in Giurisprudenza Penale Web, 2020, 9

Il contributo è stato altresì pubblicato nella rivista trimestrale:
A. Massaro, La dipendenza da trattamenti di sostegno vitale nelle procedure di suicidio medicalmente assistito: ridescrizione o interpretatio abrogans? Note a margine della sentenza di assoluzione di Marco Cappato e Mina Welby nel caso Trentini, in Giurisprudenza Penale Trimestrale, 2020, 3, p. 106