Pubblico Ministero Europeo: il nodo della competenza e le sfide per il diritto di difesa
in Giurisprudenza Penale Web, 2020, 12 – ISSN 2499-846X
Nel volgere di alcune settimane l’avvio delle attività del Pubblico Ministero Europeo (anche conosciuto con l’acronimo inglese EPPO – European Public Prosecutor Office) costringerà, abbandonando valutazioni e speculazioni essenzialmente teoriche, avvocati e magistrati a confrontarsi con le complesse sfide della giustizia penale europea nella sua dimensione più concreta ed operativa.
Quella che muove i suoi primi passi proprio in questi giorni è una nuova istituzione giudiziaria regolata direttamente da norme di diritto dell’Unione europea ed in particolare dal Regolamento UE 2017/1939 relativo all’attuazione di una cooperazione rafforzata sull’istituzione della Procura europea.
L’ufficio, con sede a Lussemburgo, risulta composto da un procuratore capo e tanti procuratori europei quanti sono gli Stati partecipanti alla cooperazione rafforzata, oggi 22 Stati membri della UE. Il Procuratore capo (la rumena Laura Codruța Kӧvesi) è affiancato da due vice (l’italiano Danilo Ceccarelli ed il tedesco Andres Ritter).
Come citare il contributo in una bibliografia:
A. Barletta, Pubblico Ministero Europeo: il nodo della competenza e le sfide per il diritto di difesa, in Giurisprudenza Penale Web, 2020, 12