Lo statuto dell’imputato assente e relativi rimedi alla luce della pronuncia delle Sezioni Unite 23948/2020.
in Giurisprudenza Penale Web, 2021, 1 – ISSN 2499-846X
Cassazione Penale, Sezioni Unite, 17 agosto 2020 (ud. 28 novembre 2019), n. 23948
Presidente Carcano, Relatore Caputo
Con la sentenza numero 23948 del 2020 (ud. 28 novembre 2019, dep. 17 agosto 2020, Pres. Carcano, Rel. Di Stefano) le Sezioni Unite della Corte di Cassazione hanno avuto modo di dirimere un contrasto interpretativo in ordine alla inidoneità della sola elezione di domicilio dell’indagato presso il difensore d’ufficio per potersi procedere in assenza.
Tale contrasto giurisprudenziale, ad essere onesti, sembrava essersi radicato esclusivamente in seno al Giudice di Legittimità. Le prassi delle Corti di merito, invero, evidenziavano un orientamento inveterato diametralmente opposto, che attribuiva agli indici di cui all’art. 420bis co. 1 c.p.p. il valore di vere e proprie presunzioni di conoscenza del procedimento da parte dell’indagato.
A ben vedere, tuttavia, la soluzione al quesito rimesso alle Sezioni Unite non è che una minima parte delle forza innovatrice contenuta nelle ventotto pagine di motivazioni. La sentenza in parola, infatti, può indubbiamente essere annoverata tra le pronunce fondamentali in materia di conoscenza del procedimento/processo da parte dell’imputato.
Come citare il contributo in una bibliografia:
A. Bernardi, Lo statuto dell’imputato assente e relativi rimedi alla luce della pronuncia delle Sezioni Unite 23948/2020, in Giurisprudenza Penale Web, 2020, 1