Per chi suona il fischietto? Qualche nota sul c.d. paradosso del whistleblowing tra «autore» e «osservatore» in “ambito 231”.
in Giurisprudenza Penale Web, 2021, 1-bis – ISSN 2499-846X
Il presente lavoro intende analizzare l’effetto dell’introduzione dell’istituto del c.d. whistleblowing nel corpo del d.lgs. 8 giugno 2001, n. 231.
Anzitutto, la ricerca analizza i dati derivanti dall’esperienza eurounitaria e comparata. In secondo luogo, il lavoro muove dall’ormai classico contributo criminologico di Sutherland, secondo cui i comportamenti devianti in ambito economico sono caratterizzati da altissimi valori di serialità e diffusività, a cui segue – logicamente – una bassissima propensione alla denuncia.
All’esito di tale rassegna, si giunge alla conclusione che la criminalità d’impresa presenta più di una similitudine con il crimine organizzato e che l’osservatore presente sulla scena del crimine diviene il principale vettore di emersione dell’illecito.
A questo punto, sviluppando il paradigma sociologico elluliano della c.d. pre-propaganda, i modelli comportamentali para-replicanti così come emergono nel c.d. test di Milgram (modello autoritativo) e il sostrato criminologico ed economico-comportamentale, vengono valorizzati gli aspetti virtuosi del whistleblower in astratto.
Come citare il contributo in una bibliografia:
M. A. Bartolucci, Per chi suona il fischietto? Qualche nota sul c.d. paradosso del whistleblowing tra «autore» e «osservatore» in “ambito 231”, in Giurisprudenza Penale Web, 2021, 1-bis