Il contributo analizza il rapporto tra reati tributari e responsabilità da reato dell’ente collettivo, con particolare riguardo alle vicende relative alla confisca dei beni della persona giuridica.
La Cassazione, con le Sezioni Unite Gubert, aveva aperto alla confisca diretta dei beni dell’ente che avesse tratto vantaggio dal compimento di un illecito fiscale, anticipando i recenti interventi di innovazione normativa.
Con l’attuazione della direttiva PIF nell’ordinamento italiano molti degli illeciti tributari previsti dal d.lgs. 74/2000 sono entrati a far parte del catalogo dei reati presupposto del d.lgs. 231/2001 (nuovo art. 25 quinquiesdecies). Per queste fattispecie sarà, dunque, possibile ricorrere alle forme di confisca diretta e per equivalente previste dall’art. 19 d.lgs. 231/2001.
I recenti interventi di innovazione legislativa hanno, inoltre, messo in discussione i rapporti tra “decreto 231” e reati tributari sotto il profilo del rispetto del ne bis in idem: ci si è interrogati sulla necessità di modificare le disposizioni contenute nell’art. 19 d.lgs. 74/2000 al fine di evitare sovrapposizioni sanzionatorie ai danni dell’ente.
Questo contributo sarà inserito nel volume di prossima pubblicazione D. Castronuovo, C. Grandi, Confische e sanzioni patrimoniali nella dimensione interna ed europea.
Come citare il contributo in una bibliografia:
M. Tebaldi, Responsabilità degli enti collettivi e reati tributari. Evoluzioni in materia di confisca, in Giurisprudenza Penale Web, 2021, 3
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