Interviste “insistenti”, diritto di cronaca e violenza privata: la sentenza di condanna nei confronti di un inviato del programma “Le Iene”
Tribunale di Milano, Sez. VII, 22 febbraio 2021
Giudice dott.ssa Maria Angela Vita
Segnaliamo ai lettori la sentenza con cui il Tribunale di Milano ha condannato Luigi Pelazza (inviato della trasmissione “Le Iene“) per la fattispecie di “violenza privata” (art. 610 c.p.) per avere, «con insistente presenza e senza desistere dall’intervista», influito sulla capacità di determinazione dell’intervistata.
Secondo il Tribunale, il comportamento dell’inviato – consistito nell’aver impedito, con un piede, alla parte civile di chiudere il portone di casa e, in un secondo momento, e nell’aver impedito alla stessa di chiudere le porte dell’ascensore per tornare a casa – rappresenta un «mezzo anomalo diretto ad esercitare pressione sulla volontà altrui, idoneo a coartare la libertà di movimento e la capacità di autodeterminazione» della persona offesa.
In casi come questi – si legge nella sentenza – non può essere invocata l’esimente del diritto di cronaca, la quale «può costituire scriminante per eventuali reati commessi con la pubblicazione e diffusione di notizie, ma non per quelli compiuti al fine di procacciarsi la notizia».