DPCM anti-Covid tra Costituzione e CEDU: marginali, ma non trascurabili, profili di illegittimità delle misure di contenimento ed irrilevanza penale delle false autodichiarazioni.
in Giurisprudenza Penale Web, 2021, 5 – ISSN 2499-846X
di Alessandro Keller e Martina Elvira Salerno
Il rapido evolversi della situazione epidemiologica e la necessità di evitare l’imminente collasso del sistema sanitario nazionale, nella primissima fase dell’emergenza sanitaria, hanno portato all’adozione di indispensabili misure di contenimento imposte con strumenti normativi che appaiono, tuttavia, discutibili e di cui occorre verificare la legittimità nella prospettiva delle sanzioni irrogabili agli inosservanti.
I profili critici attengono sia al mancato rispetto dei vincoli imposti dalla Costituzione, sia di quelli derivanti dalla normativa convenzionale pattizia (in particolare, dalla CEDU).
Potenzialmente travolte potrebbero essere alcune – in base al tipo e al tempo della violazione – delle sanzioni irrogate per l’inosservanza delle misure di contenimento, mentre le ipotesi di false autodichiarazioni appaiono in ogni caso – a prescindere dalla possibile applicazione del principio del nemo tenetur se detegere agli illeciti amministrativi punitivi – fuori dall’orizzonte del penalmente rilevante.
Come citare il contributo in una bibliografia:
A. Keller – M. E. Salerno, DPCM anti-Covid tra Costituzione e CEDU: marginali, ma non trascurabili, profili di illegittimità delle misure di contenimento ed irrilevanza penale delle false autodichiarazioni, in Giurisprudenza Penale Web, 2021, 5