La Cassazione prova nuovamente a definire l’inafferrabile traffico di influenze illecite
in Giurisprudenza Penale Web, 2022, 2 – ISSN 2499-846X
Cassazione Penale, Sez. VI, 13 gennaio 2022 (ud. 14 ottobre 2021), n. 1182
Presidente Criscuolo, Relatore Silvestri
La Cassazione è tornata sul delitto di traffico di influenze illecite, tentando nuovamente di identificare e definire la fattispecie. In particolare, la pronuncia in commento si pone in linea di sostanziale continuità con quanto affermato da una sentenza di poco precedente, sempre della Sesta Sezione Penale della Cassazione, relativa all’ex sindaco di Roma Alemanno.
Ora, il delitto in esame si inserisce in quello che taluni chiamano (con terminologia, per me, irricevibile) “controllo di legalità” da parte della magistratura e, comunque, va inquadrato nella tendenza espansiva della magistratura penale nei confronti delle attività della pubblica amministrazione.
Certo, in materia, molte sono le responsabilità, del legislatore del 1930, soprattutto in relazione ad alcuni difetti di tecnica normativa, alla luce delle accresciute esigenze di determinatezza nel quadro di una moderna lettura del principio di legalità (si pensi all’interesse privato in atti di ufficio, di cui all’originario art. 324 c.p., o all’abuso innominato in atti di ufficio, disciplinato dal vecchio art. 323 c.p.). E a ciò si aggiunga che uno dei maggiori problemi nel settore della pubblica amministrazione italiana era ed è rappresentato, tradizionalmente, da un grave deficit di efficienza e di trasparenza dell’azione amministrativa, e da una oggettiva carenza dei controlli interni: con un conseguente intervento della magistratura penale, con ruoli di vera e propria supplenza.
Come citare il contributo in una bibliografia:
B. Romano, La Cassazione prova nuovamente a definire l’inafferrabile traffico di influenze illecite, in Giurisprudenza Penale Web, 2022, 1