La Corte EDU promuove le riforme dell’Italia in materia di violenza domestica, ma boccia la grave inerzia delle autorità nell’applicare le misure di protezione (sentenza Landi c. Italia, 7 aprile 2022).
in Giurisprudenza Penale Web, 2022, 4 – ISSN 2499-846X
Corte EDU, Sezione Prima, Sentenza Landi c. Italia,
7 aprile 2022, ricorso n. 10929/19
La sentenza Landi c. Italia della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo conferma l’inadeguatezza della risposta istituzionale italiana al fenomeno della violenza domestica. La Corte EDU condanna nuovamente l’Italia, come nel precedente caso Talpis, riconoscendo la violazione dell’art. 2 della Convenzione per aver le autorità italiane omesso di adottare le misure operative adeguate a prevenire la violazione del diritto alla vita della ricorrente e del figlio minore, ucciso dal padre ad esito dell’ennesima aggressione violenta.
Rispetto alla sentenza Talpis, nel presente caso la Corte adotta l’approccio logico-argomentativo più rigoroso tracciato dalla sentenza Kurt c. Austria, valutando come non diffusamente discriminatorio l’operato delle autorità italiane nei confronti delle donne e ritenendo pertanto non fondata la doglianza della ricorrente ai sensi dell’art. 14 della Convenzione.
Come citare il contributo in una bibliografia:
S. Carrer, La Corte EDU promuove le riforme dell’Italia in materia di violenza domestica, ma boccia la grave inerzia delle autorità nell’applicare le misure di protezione (sentenza Landi c. Italia, 7 aprile 2022), in Giurisprudenza Penale Web, 2022, 4