Mandato di arresto europeo: verifica del principio di proporzionalità da parte dello Stato richiesto e individualizzazione del rischio di lesione del diritto fondamentale ad un processo equo
in Giurisprudenza Penale Web, 2022, 5 – ISSN 2499-846X
di Nicola Canestrini e Irene Iannelli
L’autorità giudiziaria dello Stato di esecuzione di un MAE proveniente dalla Polonia deve verificare se vi sia stata violazione del diritto ad un “processo equo” così come tutelato dall’art. 111 della Costituzione, dall’art. 6 della Convenzione Europea per la Salvaguardia dei Diritti dell’Uomo e delle Libertà Fondamentali(CEDU), dall’art. 19 del Trattato sull’Unione Europea (TUE), e dall’art. 47 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea (CDFUE), in ragione delle gravi problematiche attinenti la indipendenza del sistema giudiziario polacco, essedo comunque richiesta una cd. individualizzatone del rischio.
Il principio di proporzionalità, tutelato dagli artt. 6, 7 e 52 della Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione europea nonché dagli artt. 5, 8 della CEDU, è violato se lo Stato richiedente applica la custodia in carcere per il mero compimento di attività di indagine non meglio specificata pur quando sia necessaria la partecipazione dell’indagato.
Come citare il contributo in una bibliografia:
N. Canestrini – I. Iannelli, Mandato di arresto europeo: verifica del principio di proporzionalità da parte dello Stato richiesto e individualizzazione del rischio di lesione del diritto fondamentale ad un processo equo, in Giurisprudenza Penale Web, 2022, 5