Codice dei Crimini internazionali: la proposta della Commissione ministeriale
Segnaliamo ai lettori la pubblicazione, sul sito del Ministero della Giustizia, della relazione finale della Commissione del “Codice dei Crimini internazionali”, istituita dalla Guardasigilli il 23 marzo 2022.
La Commissione – presieduta da Francesco Palazzo, professore emerito di diritto penale dell’Università di Firenze, e da Fausto Pocar, professore emerito di diritto internazionale dell’Università di Milano – ha elaborato un testo che propone un nuovo codice dei crimini internazionali, necessario per assicurare il compiuto adempimento degli obblighi internazionali assunti dall’Italia con la ratifica, autorizzata con la legge 12 luglio 1999 n. 232, dello Statuto di Roma istitutivo della Corte penale internazionale, entrato in vigore il 1° luglio 2002
Si legge infatti nella relazione che “tale obbligo si ricava indirettamente ma chiaramente dall’articolo 17 dello Statuto in cui si enuncia il cosiddetto ‘principio di complementarità’ della giurisdizione della Corte penale internazionale rispetto a quella nazionale degli Stati contraenti. Secondo questo principio la Corte non ha infatti giurisdizione quando un crimine internazionale è o è stato oggetto di un procedimento penale davanti alle autorità giudiziarie dello Stato che può esercitare la giurisdizione rispetto a tale crimine, salvo che la mancanza di un procedimento penale nazionale dipenda dall’assenza di volontà o dalla effettiva incapacità dello Stato di investigare e di procedere penalmente. Questo sarebbe appunto il caso in cui uno Stato non avesse introdotto i crimini previsti dallo Statuto nella propria legislazione penale nazionale. In assenza di una legislazione con questo contenuto l’Italia sarebbe quindi esposta a un giudizio della Corte dichiarativo dell’assenza di volontà o di incapacità di perseguire crimini internazionali”.
Seguendo le indicazioni ministeriali, la Commissione ha proposto che “l’introduzione nell’ordinamento italiano delle nuove fattispecie criminose in attuazione dello Statuto di Roma avvenga mediante la creazione di un apposito ‘codice’, cioè di un corpus normativo topograficamente separato rispetto al codice penale. Si è pertanto scartata la soluzione, pur adottata da altri Paesi, di un innesto nel codice”.
Il testo si concentra sui seguenti temi: 1) giurisdizione e competenza; 2) istituti di parte generale; 3) genocidio e crimini contro l’umanità; 4) crimini di guerra e di aggressione; 5) sanzioni; 6) immunità.
Gli altri componenti della Commissione sono Rosario Aitala (Giudice della Corte penale internazionale), Maurizio Block (Procuratore generale militare presso la Corte suprema di cassazione), Valeria Del Tufo (Ordinaria di Diritto penale presso l’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa), Emanuela Fronza (associata di Diritto penale presso l’Università di Bologna), Nicola Lettieri (Sostituto Procuratore generale presso Ia Corte suprema di cassazione), Salvatore Luongo (Capo dell’Ufficio Legislativo del Ministero della Difesa), Stefano Manacorda (Ordinario di Diritto penale presso l’Università degli studi della Campania), Chantal Meloni (Associata di Diritto penale presso l’Università degli Studi di Milano), Antonio Mura (Procuratore generale presso Ia Corte d’Appello di Roma), Antonio Pastore (Magistrato addetto al Servizio Affari Internazionali, presso il Gabinetto della Ministra della giustizia), Marco Pedrazzi (Ordinario di Diritto internazionale presso l’Università degli Studi di Milano), Ezechia Paolo Reale (Segretario generale del Siracusa International Institute), Paola Rubini (Vice presidente Unione Camere penali italiane), Cuno Jakob Tarfusser (Sostituto procuratore generale presso la Corte d’appello di Milano), Antonio Vallini (Ordinario di Diritto penale presso l’Università di Pisa), Pasquale Velotti (Vice Capo del Servizio per gli affari giuridici, del contenzioso diplomatico e dei trattati presso Ministero Affari Esteri e Cooperazione internazionale), Salvatore Zappalà (Ordinario di Diritto internazionale presso l’Università di Catania).