La confisca di prevenzione a quarant’anni dalla Legge Rognoni – La Torre
in Giurisprudenza Penale Web, 2022, 9 – ISSN 2499-846X
Le misure patrimoniali di contrasto all’espansione della criminalità organizzata mafiosa hanno perduto, negli anni, i connotati di eccezionalità – in diretta connessione con la pervasività del fenomeno mafioso.
Tuttavia, occorre, tuttavia, chiedersi se l’operazione di neutralizzare, attraverso la confisca, la forza espansiva delle organizzazioni criminali possa ritenersi priva di limiti o se piuttosto non sia ineludibile anche una verifica della efficacia del sistema che tenga conto dei limiti intrinseci ed estrinseci allo stesso.
Proprio la consapevolezza della irrinunziabilità della misura in quanto strumento di recupero di ricchezze illecitamente accumulate e idonee a produrre ulteriore inquinamento del sistema economico rende necessaria una rinnovata lettura dell’istituto, sotto la lente della “sostenibilità”.
Pur rinunciando, inoltre, ad una definizione preventiva dello strumento della confisca e partendo dalla finalità della stessa misura, si potrà pervenire ad una più attenta commisurazione degli effetti della stessa e riconoscere le garanzie convenzionali, e ancor prima costituzionali, proprie del diritto penale, di cui il sistema di prevenzione costituisce in definitiva espressione.
Come citare il contributo in una bibliografia:
A. Occhipinti, La confisca di prevenzione a quarant’anni dalla Legge Rognoni – La Torre, in Giurisprudenza Penale Web, 2022, 9