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Penale party. L’avvio della nuova legislatura

in Giurisprudenza Penale Web, 2022, 11 – ISSN 2499-846X

Il primo atto della nuova legislatura in materia penale – il decreto-legge 31 ottobre 2022 n. 162 – è oggetto di una vivace discussione, sul piano tecnico e sul piano politico. Le riflessioni che qui propongo riguardano le politiche del diritto penale di cui è espressione il decreto legge nel suo insieme.

L’attenzione mediatica si è incentrata sulla norma (art. 434-bis cod. pen,) che è stata presentata come risposta al problema del rave party. L’inserzione in un decreto legge è stata motivata per la ritenuta straordinaria necessità ed urgenza di introdurre disposizioni in materia di prevenzione e contrasto del fenomeno dei raduni dai quali possa derivare un pericolo per ì’ordine pubblico o la pubblica incolumità o la salute pubblica. L’urgenza d’intervenire era stata legata a un rave party che il governo è riuscito a bloccare nel quadro dell’ordinamento vigente: un successo operativo che ha eliminato l’urgenza, e mostrato la non necessità ed urgenza della norma penale introdotta con decreto legge.

L’uso del decreto legge è una palese forzatura, la cui spiegazione può essere cercata e ragionevolmente criticata sul piano della legalità formale (fra le tante voci critiche, M. Ainis, in Repubblica, 5 novembre) e anche su quello politico, quale modo di presentazione molto marcata di una linea politica di valorizzazione del penale; la linea leggibile in tutti i contenuti del decreto.

Come citare il contributo in una bibliografia:
D. Pulitanò, Penale party. L’avvio della nuova legislatura, in Giurisprudenza Penale Web, 2022, 11