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Mancata fornitura di mascherine ad Aria S.p.a. (centrale di committenza della Regione Lombardia) e reato di frode in pubbliche forniture: la sentenza di assoluzione del GUP di Milano

Tribunale di Milano, Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari, 13 dicembre 2022
Giudice dott. Guido Salvini

Pubblichiamo, in considerazione dell’interesse mediatico della vicenda (segnalata dal Corriere della Sera), la sentenza con cui il GUP del Tribunale di Milano ha assolto in abbreviato l’amministratrice di una società (e prosciolto in udienza preliminare il co-imputato) accusata di frode nelle pubbliche forniture per la mancata consegna di mascherine a favore di Aria S.p.a. (centrale di committenza della Regione Lombardia).

In punto di diritto, il Giudice ha ritenuto insussistente il reato di cui all’art. 356 c.p. (Frode nelle pubbliche forniture) ricordando come lo stesso Tribunale del Riesame, nell’annullare il decreto di sequestro, avesse affermato che «ai fini della configurabilità del delitto di frode nelle pubbliche forniture, non è sufficiente il semplice inadempimento doloso del contratto, richiedendo la norma incriminatrice una condotta qualificabile in termini di malafede contrattuale, consistente nel porre in essere un espediente malizioso o ingannevole idoneo a far apparire l’esecuzione del contratto conforme agli obblighi assunti».

Ebbene, alla luce del comportamento tenuto da Aria – definito dal Giudice «del tutto disordinato, pur in un momento di esasperata concitazione», avendo la stessa ritenuto concluso un contratto che non lo era, avendo effettuato frettolosamente il bonifico per poi, verosimilmente per tamponare la situazione di confusione, presentare precipitosamente una “segnalazione” in Procura e, solo dopo questa, la contestazione di inadempimento – i requisiti richiesti dalla norma non sono stati ravvisati e nei confronti dell’imputata è stata emessa sentenza di assoluzione perché il fatto non sussiste.

Redazione Giurisprudenza Penale

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