CONTRIBUTIDIRITTO PENALEIN PRIMO PIANOResponsabilità degli enti

Sulla regola di giudizio per l’udienza preliminare a carico dell’ente dopo la “riforma Cartabia”

in Giurisprudenza Penale Web, 2023, 2 – ISSN 2499-846X

Il d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 150 (c.d. “Riforma Cartabia”) è intervenuto su due fondamentali snodi del procedimento penale: lo standard per la richiesta di archiviazione (art. 408 c.p.p.) e il criterio per l’emissione della sentenza di non luogo a procedere (art. 425 c.p.p.), introducendo, in entrambi i casi, una nuova “regola di giudizio”.

La portata innovativa della novella è alquanto significativa soprattutto con riferimento al nuovo parametro decisorio imposto al giudice dell’udienza preliminare, il quale dovrà pronunciare sentenza di proscioglimento anche quando gli elementi acquisiti non consentano di “formulare una ragionevole previsione di condanna”. Tuttavia, la nuova regola di giudizio non è stata inserita nell’art. 61 del d.lgs. 8 giugno 2001, n. 231 che, per dichiarato intento del legislatore del 2001, riproduceva pedissequamente lo stesso criterio valutativo dell’art. 425 c.p.p., oggi riformato.

Il contributo pone in evidenza l’asimmetria normativa dei due attuali assetti processuali, evidenziandone le possibili ricadute pratiche e proponendo l’adozione di soluzioni in grado di porre rimedio a detta discrasia: il ricorso all’art. 34, d.lgs. n. 231/01, quale strumento ermeneutico “ordinario”, foriero, tuttavia, di possibili “disparità di trattamento” nella prassi giudiziale; l’apertura di un incidente di legittimità costituzionale alla luce dell’art. 3, Cost., quale parametro sovraordinato idoneo a riportare l’equilibrio normativo e sostanziale nella “regola di giudizio” applicabile all’ente e alla persona fisica perseguita per il reato presupposto.

Come citare il contributo in una bibliografia:
A. Gualazzi, Sulla regola di giudizio per l’udienza preliminare a carico dell’ente dopo la “riforma Cartabia”, in Giurisprudenza Penale Web, 2023, 2