Gogne social e condanne senza processo: una storia moderna di diritti
in Giurisprudenza Penale Web, 2023, 5 – ISSN 2499-846X
Tutto iniziò sui social, quando dalle community chiuse dei forum si transitò verso la grande opportunità di apertura fornita dai social network. L’evoluzione del web nella sua forma 3.0 iniziò così a creare i palchi su cui personaggi pubblici e pagine si alimentavano e si alimentano tutt’ora di follower ed interazioni. Le community sono così diventate più liquide e trasversali, pur contenute all’interno di un unico e colossale ecosistema.
Si è così iniziato ad assistere sempre più frequentemente al fenomeno della gogna socialmediatica. Non che prima non fosse già accaduto, ma era limitata per lo più all’interno di un canale o un ambiente circoscritto e raramente assumeva quella portata dirompente di un contenuto virale. O comunque noto ad una platea così ampia di soggetti qual è quella dei partecipanti al pubblico dei social network. Anche perché personaggi pubblici e pagine hanno follower che non è possibile mantenere all’interno di un gruppo chiuso. E hanno anche ben poche conseguenze in caso di violazione delle policy d’uso da parte di chi indossa una “spunta blu” o è partner del gestore della piattaforma.
Lo stile comunicativo per creare engagement all’interno del social network si è evoluto e ha trovato nella gogna non poche opportunità per gli utenti che si trovano in una posizione privilegiata nei confronti della pluralità dei partecipanti al social network: amministratori di pagine, o altrimenti personaggi con un peso pubblico significativo.
Come citare il contributo in una bibliografia:
S. Gazzella, Gogne social e condanne senza processo: una storia moderna di diritti, in Giurisprudenza Penale Web, 2023, 5