ARTICOLIDIRITTO PROCESSUALE PENALEIN PRIMO PIANO

Divieto di pubblicazione delle ordinanze cautelari: norma “bavaglio” o tutela della presunzione di non colpevolezza? Intervista a 10 giornalisti.

(disegno di Andrea Spinelli)

Nelle scorse settimane, la Camera dei Deputati ha approvato un emendamento – proposto dall’On.le Enrico Costa di Azione – che, puntando a disciplinare la pubblicazione degli atti processuali intervenendo sull’art. 114 c.p.p. (disposizione rubricata “divieto di pubblicazione di atti e di immagini”), prevede il divieto di pubblicare, integralmente o per estratto, il testo delle ordinanze di custodia cautelare.

La norma ha subito scatenato fortissime polemiche, tra chi ha parlato di vera e propria “legge bavaglio” e chi vi ha visto un intervento ispirato a rafforzare la presunzione di non colpevolezza.

Dopo aver letto, da dicembre ad oggi, le opinioni di diversi addetti ai lavori (politici, magistrati, professori, avvocati…) abbiamo deciso di interpellare sul punto chi, in prima persona, è quotidianamente impegnato nel delicato compito di raccontare la giustizia penale.

Abbiamo, pertanto, chiesto a dieci giornalisti, di altrettante testate, di rispondere a qualche domanda sull’emendamento di recente approvazione nonché, più in generale, sul rapporto tra giustizia ed informazione e di come lo stesso sia cambiato a poco più di due anni dall’entrata in vigore – risalente al 14 dicembre 2021 – del d. lgs. n. 188/2021 di adeguamento della normativa nazionale alla direttiva (UE) 2016/343 in tema di presunzione di innocenza.

Ringraziamo tutti i giornalisti che hanno partecipato all’iniziativa – i quali sono intervenuti a titolo personale e le cui affermazioni non rispecchiano necessariamente la linea del giornale di riferimento – e Andrea Spinelli, primo “illustratore giudiziario” italiano, per aver concesso l’autorizzazione ad utilizzare alcuni suoi ritratti.