CONTRIBUTIDIRITTO PROCESSUALE PENALE

Utilizzo nel processo penale di messaggi criptati ottenuti tramite una operazione di hacking massiva all’estero e acquisiti in Italia tramite Ordine Europeo di Indagine. Il fine giustifica i mezzi?

in Giurisprudenza Penale Web, 2024, 6 – ISSN 2499-846X

Cassazione Penale, Sezioni Unite, 14 giugno 2024, n. 23755 / 23756
Presidente Cassano, Relatore Corbo

Il 29 febbraio 2024 le SSUU si sono pronunciate (con motivazioni depositate il 14 giugno 2024) sul caso dei cc.dd. criptofonini al fine di sanare un contrasto giurisprudenziale avente ad oggetto l’utilizzabilità di messaggistica criptata scambiata su piattaforme quali Sky ECC ed EncroChat, acquisita dalle Procure italiane attraverso ordini d’indagine europei da autorità giudiziarie straniere, all’esito di una operazione dell’Europol.

Il presente articolo, dopo una premessa sulle operazioni di acquisizione dei suddetti dati informatici e sulla disciplina dell’Ordine Europeo di Indagine, ha lo scopo di ripercorrere le diverse tesi giurisprudenziali stratificatesi sul punto, sino all’emergere di un contrasto ritenuto insanabile se non con l’intervento del Supremo organo nomofilattico, nonché l’approccio giurisprudenziale di altri Paesi europei sino al coinvolgimento della Corte di Giustizia UE e della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.

Come citare il contributo in una bibliografia:
G. Guagliardi, Utilizzo nel processo penale di messaggi criptati ottenuti tramite una operazione di hacking massiva all’estero e acquisiti in Italia tramite Ordine Europeo di Indagine. Il fine giustifica i mezzi?, in Giurisprudenza Penale Web, 2024, 6