Annotazione ex post sulla cartella clinica: un falso con due facce. “Civile” e “penale” a confronto davanti al Tribunale di Milano
in Giurisprudenza Penale Web, 2024, 9 – ISSN 2499-846X
La sentenza in commento riguarda un contezioso civile relativo alla falsità materiale parziale di una cartella clinica, originato da una querela di falso introdotta con atto di citazione dagli eredi di un paziente deceduto presso un’azienda di sanità pubblica, nei confronti della stessa.
In particolare, l’oggetto della controversia concerne l’intervento a mano libera da parte di un soggetto non identificato sul c.d. “report di stampa” contenente il riepilogo di un esame emo-gasanalitico, consistente nello “sbarramento” del termine «arterioso» stampato alla voce «tipo di campione» e l’apposizione della dicitura «venoso?».
Secondo il Tribunale, la definizione del “falso” quale “attestazione diversa dal vero” non è applicabile al caso di specie, poiché l’aggiunta manoscritta dall’autore ignoto, riconducibile verosimilmente a un membro del personale sanitario, «esprime un apprezzamento e non certifica un fatto – ossia la natura del campione – sostituendolo al risultato del macchinario».
Come citare il contributo in una bibliografia:
C. Carminati, Annotazione ex post sulla cartella clinica: un falso con due facce. “Civile” e “penale” a confronto davanti al Tribunale di Milano, in Giurisprudenza Penale Web, 2024, 9