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Castrazione chimica: l’ordine del giorno approvato dalla Camera per l’istituzione di un tavolo tecnico

Pubblichiamo, in tema di cd. “castrazione chimica“, il testo dell’ordine del giorno – approvato dalla Camera nell’ambito dell’esame del cd. “decreto Sicurezza” (trasmesso al Senato il 19 settembre 2024) – con cui si impegna il Governo ad «istituire una commissione o un tavolo tecnico con lo scopo di valutare, nel rispetto dei principi costituzionali e sovranazionali, in caso di reati di violenza sessuale o di altri gravi reati determinati da motivazioni sessuali, la possibilità per il condannato di aderire, con il suo consenso, a percorsi di assistenza sanitaria, di natura sia psichiatrica sia farmacologica, anche con eventuale trattamento di blocco androgenico mediante terapie con effetto temporaneo e reversibile, diretti ad escludere il rischio di recidiva».

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La Camera
PREMESSO CHE
esaminato il disegno di legge “Disposizioni in materia di sicurezza pubblica, di tutela del personale in servizio, nonché di vittime dell’usura e di ordinamento penitenziario”;
il provvedimento interviene su diversi profili ritenuti particolarmente critici onde garantire una maggiore sicurezza, tanto per contenere e arginare forme di criminalità internazionali e terroristiche (Capo I), quanto in una dimensione più locale, al fine di reprimere quelle forme di criminalità maggiormente diffuse e allarmanti (Capo II dedicato alla sicurezza urbana), quanto ancora in una prospettiva di maggior tutela (e sicurezza) delle forze dell’ordine (Capo III). A completare il nuovo assetto proposto si aggiungono, poi, il Capo IV – volto a stabilire un controllo sui mutui concessi e un concreto aiuto gestionale nel riavvio delle attività economiche a favore delle vittime del reato di usura – e il Capo V – dedicato a diversi interventi in materia di ordinamento penitenziario a completamento di quanto disposto dagli altri Capi del progetto nonché in una prospettiva di valorizzazione del lavoro;
considerata la necessità, nell’ambito della commissione di reati sessuali, oltre che di assicurare un’adeguata pena per chi commette tali efferati delitti, anche di contribuire a prevenire il rischio di recidiva;
la mancanza di adeguate misure di prevenzione nell’ambito della disciplina penale vigente per questi reati è confermata dalle sempre più frequenti notizie di cronaca relative ad aggressioni e violenze a sfondo sessuale, ancor più gravi quando sono in danno di minori, e nella maggior parte dei casi da parte di recidivi;
sarebbe auspicabile l’introduzione nel nostro ordinamento del trattamento farmacologico di blocco androgenico totale su base volontaria per coloro che commettono reati sessuali. La castrazione chimica è un intervento volto ad interferire con la funzionalità sessuale grazie all’uso di opportuni farmaci antiandrogeni;
trattamenti farmacologici vengono, altresì, regolarmente utilizzati in diversi Paesi, sia nell’Unione europea che negli Stati Uniti d’America e in Canada. La privazione androgenica risulta efficace dopo sei mesi dal suo inizio e cessa i suoi effetti sei mesi dopo la sua sospensione;
il trattamento farmacologico di blocco androgenico totale su base volontaria, previa valutazione da parte del giudice della pericolosità sociale e della personalità del reo, nonché dei suoi rapporti con la vittima del reato può rappresentare una misura deterrente per i condannati per i reati in materia sessuale;
IMPEGNA IL GOVERNO
a istituire quanto prima una commissione o un tavolo tecnico con lo scopo di valutare, nel rispetto dei principi costituzionali e sovranazionali, in caso di reati di violenza sessuale o di altri gravi reati determinati da motivazioni sessuali, la possibilità per il condannato di aderire, con il suo consenso, a percorsi di assistenza sanitaria, di natura sia psichiatrica sia farmacologica, anche con eventuale trattamento di blocco androgenico mediante terapie con effetto temporaneo e reversibile, diretti ad escludere il rischio di recidiva.

Redazione Giurisprudenza Penale

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