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Luci e ombre della riforma dei reati in materia di accise

in Giurisprudenza Penale Web, 2024, 12 – ISSN 2499-846X

L’elaborato esamina le modifiche apportate al Testo Unico delle Accise (D. lgs. n. 504/1995) dalla recente Riforma ad opera del D. lgs n. 141/2024, con particolare riferimento alle fattispecie penali in materia di accise.

La prima parte dello scritto si focalizza sulle novità normative introdotte, suddividendole in base ai prodotti soggetti ad accisa e, segnatamente, in base ai prodotti energetici, ai tabacchi lavorati e alle bevande alcoliche, in una prospettiva di raffronto con la disciplina previgente. In relazione a ciascuna fattispecie vengono evidenziate le soglie di rilevanza penale, nell’ottica di tracciare il confine tra illecito amministrativo e illecito penale. Inoltre, per ciascuna categoria di prodotti soggetti ad accisa, vengono prese in considerazioni le specifiche circostanze aggravanti e attenuanti e la relativa disciplina del tentativo. Oggetto di attenta disamina è poi la disciplina della confisca, che, non solo conferma l’applicabilità della confisca per equivalente, ma introduce anche la c.d. “confisca allargata”. Viene poi illustrata la modifica avente ad oggetto l’art. 25 sexiesdecies del D. lgs. n. 231/2001, a seguito della quale le fattispecie penali previste dal TUA sono divenuti reati presupposto della responsabilità amministrativa degli enti.

La parte finale del contributo analizza in senso critico la Riforma, facendo emergere le lacune e le aspettative che sono andate disattese.

Indubbiamente apprezzabile è l’introduzione di soglie di rilevanza penale, con conseguente estensione degli illeciti amministrativi a discapito di quelli penali, i quali, differenziandosi quanto ad elemento soggettivo richiesto, non determineranno effetti negativi in termini di entrate da sanzioni. Se, in questo senso, è stato tenuto in debita considerazione il principio di sussidiarietà, diversamente la Riforma è censurabile con riferimento al rispetto dei principi di rilievo costituzionale di precisione e di offensività, poiché le fattispecie ivi contemplate risultano ancora descritte in modo alquanto generico, comportando in alcuni casi un’anticipazione della soglia di punibilità a condotte prodromiche all’evasione dell’imposta.

Del tutto discutibile è poi l’equiparazione del trattamento sanzionatorio tra reato consumato e reato tentato e solleva qualche perplessità anche la disciplina della confisca allargata, entrambe molto distanti da quanto previsto per gli altri reati tributari di cui al D. lgs. n. 74/2000.

Infine, opinabile è che la normativa del TUA sia, per quanto riguarda le fattispecie penali, del tutto prima del favor restitutionis, non contemplando alcuna previsione che stabilisca cause di non punibilità o circostanze attenuanti in caso di pagamento dell’accisa dovuta.

Come citare il contributo in una bibliografia:
F. Rinaldini, Luci e ombre della riforma dei reati in materia di accise, in Giurisprudenza Penale Web, 2024, 12