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Aggressioni con l’acido, depositate le motivazioni del GUP di Milano

in Giurisprudenza Penale Web, 2016, 7-8 – ISSN 2499-846X

a cura di Andrea Orabona e Giulia Piva

facciata

Giudice dell’Udienza Preliminare del Tribunale di Milano, 22 giugno 2016 (ud. 13 gennaio 2016)
Dott. Roberto Arnaldi

Si riportano le motivazioni della sentenza di condanna pronunciata in data 13 gennaio 2016 a carico dei signori Martina Levato ed Andrea Magnani dal Giudice per le Indagini Preliminari, Dott. Roberto Arnaldi, in seno al processo di rilevanza nazionale e mediatica – c.d. “acido bis” – ove per le medesime gravissime imputazioni il co/imputato, signor Alexander Boettcher, si è visto infliggere in sede di giudizio ordinario la sanzione detentiva di anni 26 di reclusione dalla Sezione XI del Tribunale di Milano, Pres. Dott. ssa Bernante.

In particolare, l’Organo Giudicante, sulla scorta del costante orientamento della Suprema Corte di cassazione, ha riconosciuto in capo agli imputati giudicati con rito abbreviato la circostanza aggravante dei “motivi abietti o futili” ex art. 61, comma primo, n. 1, c.p., in virtù dell’ingiustificata sproporzione tra le aggressioni perpetrate con l’acido nei confronti delle parti civili ed il movente comune agli amanti della c.d. “coppia Diabolica” – fatto proprio anche dal terzo/complice, signor Andrea Magnani.

Da qui, il principio di diritto espresso in seno alle motivazioni della sentenza di condanna – depositate lo scorso 22 giugno 2016 dal Giudice per le Indagini Preliminari di Milano, Dott. Roberto Arnaldi – secondo cui “inoltre, il fatto è stato commesso per un motivo che il giudice della cautela ha giustamente definito come spaventosamente futile ed abietto, circostanze che del resto caratterizzano lo snodarsi dell’intera vicenda posta all’attenzione del giudicante. Invero, per come la storia si è dipanata, la sproporzione tra gli atti compiuti ed il patto che unisce i due principali protagonisti con l’appoggio del terzo complice è talmente evidente da lascare sgomenti. La determinazione delittuosa degli imputati è stata causata dalla volontà degli stessi di purificare la Levato dai rapporti di carattere sessuale intrattenuti con soggetti diversi dal Boettcher, inserendosi il tutto in un contesto di relazioni nel quale ambiguità e perversione giocavano un ruolo determinante”.

Come citare il contributo in una bibliografia:
A. Orabona – G. Piva, Aggressioni con l’acido, depositate le motivazioni del GUP di Milano, in Giurisprudenza Penale Web, 2016, 7-8