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I “rischi del mestiere”: il concorso del commercialista nel reato del proprio cliente secondo la recente giurisprudenza di legittimità

in Giurisprudenza Penale Web, 2020, 1 – ISSN 2499-846X
in Giurisprudenza Penale Trimestrale, 2020, 1 – ISSN 2724-0304

di Jean-Paule Castagno e Andrea Alfonso Stigliano

Cassazione Penale, Sez. III, 27 giugno 2019 (ud. 29 marzo 2019), n. 28158
Presidente Izzo, Relatore Corbo

La Suprema Corte, con la sentenza n. 28158/2019, ha ribadito come il commercialista, quale professionista coinvolto in attività di consulenza contabile e fiscale di società e persone fisiche, può essere chiamato a rispondere quale concorrente nel reato del proprio cliente anche agendo a titolo di dolo eventuale.

Partendo dall’analisi critica di tale arresto giurisprudenziale, ed affrontando le altre recenti pronunce di legittimità in tema di correità del commercialista, in reati tributari e fallimentari e condotte di riciclaggio e autoriciclaggio, vengono elaborate talune direttrici per guidare il professionista nello svolgimento dei propri incarichi.

Come citare il contributo in una bibliografia:
J. P. Castagno – A. A. Stigliano, I “rischi del mestiere”: il concorso del commercialista nel reato del proprio cliente secondo la recente giurisprudenza di legittimità, in Giurisprudenza Penale Web, 2020, 1

Il contributo è stato altresì pubblicato nella rivista trimestrale:
J. P. Castagno – A. A. Stigliano, I “rischi del mestiere”: il concorso del commercialista nel reato del proprio cliente secondo la recente giurisprudenza di legittimità, in Giurisprudenza Penale Trimestrale, 2020, 1, p. 75