Disposizioni del D. Lgs. 231/2001 a matrice riparativa e possibili intrecci con gli strumenti tipici della Restorative Justice.
in Giurisprudenza Penale Web, 2020, 4 – ISSN 2499-846X
La lungimirante scelta di politica criminale sottesa al d. lgs. 231/2001 consiste nell’incentivare gli enti ad adottare modelli organizzativi e protocolli interni preventivi, che neutralizzino o comunque contengano il rischio-reato d’impresa; ma consiste anche, qualora tali protocolli non siano stati adottati prima della commissione del reato o non siano risultati idonei a prevenirlo, nell’incentivare continuamente un ritorno alla legalità, attraverso l’adozione di modelli organizzativi remediali e condotte riparative.
Il presente contributo invita a riflettere, anche alla luce di alcune pronunce della Corte di Cassazione, su come tali iniziative remediali potrebbero risultare particolarmente efficaci se adottate in relazione a programmi di giustizia riparativa, dei quali vengono sinteticamente illustrati i principi fondamentali sanciti da Nazioni Unite, Unione Europea e Consiglio d’Europa
Come citare il contributo in una bibliografia:
D. Stendardi, Disposizioni del D. Lgs. 231/2001 a matrice riparativa e possibili intrecci con gli strumenti tipici della Restorative Justice, in Giurisprudenza Penale Web, 2020, 4