Misure di contrasto alla Violenza nei confronti degli Operatori Sanitari. La Camera approva il DDL all’unanimità e il testo ritorna al Senato in seconda lettura: l’ennesimo esempio di panpenalismo quale unica risposta dell’attuale legislatore ai fenomeni sociali.
in Giurisprudenza Penale Web, 2020, 6 – ISSN 2499-846X
Il 21 maggio scorso la Camera dei deputati ha approvato il DDL n. S. 867 – C. 2117 relativo a “Disposizioni in materia di sicurezza per gli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie nell’esercizio delle loro funzioni”.
L’iniziativa legislativa, che muove dal meritorio proposito di “individuare misure di prevenzione e contrasto per gli atti di violenza a danno degli esercenti le professioni sanitarie, che ormai con frequenza costante mettono a serio pregiudizio l’incolumità fisica e professionale della menzionata categoria”, prevede, nel testo uscito da Montecitorio, alcuni mirati interventi nella materia penale, nonché altre misure a carattere preventivo e organizzativo, tra cui l’istituzione dell’Osservatorio Nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie e l’obbligo per le strutture sanitarie di adottare protocolli di pronto intervento con le Autorità di Pubblica Sicurezza.
Il testo approvato all’unanimità dalla Camera è ora ritornato al Senato, per la seconda lettura, ed è stato assegnato alla XII Commissione permanente, in funzione redigente. L’ampio consenso raggiunto tra le forze parlamentari, senz’altro spinto anche dall’emergenza sanitaria globale, lascia presagire un iter parlamentare piuttosto snello e destinato ad una positiva conclusione, in tempi non troppo lunghi.
L’approdo, ad oggi provvisorio, dell’iniziativa legislativa lascia, tuttavia, numerosi interrogativi sulla reale efficacia dell’intervento, sia per la carenza di effettive risorse, sia per i rilevanti dubbi di carattere interpretativo che emergono dall’analisi del testo, con particolare riferimento alle norme di nuova introduzione nell’ambito della materia penale.
L’impressione che si trae è quella di un intervento caratterizzato dalla oramai usuale tendenza del legislatore ad abusare dello strumento penale, spesso senza alcuna reale sostanza, nel tentativo di dare risposte immediate – ma spesso inconsistenti – alle istanze di tutela che emergono all’interno del corpo sociale.
Il contributo si propone di approfondire i molteplici aspetti di criticità, cercando di fornire anche qualche indicazione de iure condendo, con l’auspicio che il nuovo passaggio a Palazzo Madama possa apportare significativi perfezionamenti al testo del disegno di legge, in una materia assai importante e delicata come quella della tutela degli operatori sanitari e socio-sanitari.
Come citare il contributo in una bibliografia:
F. P. Modugno, Misure di contrasto alla Violenza nei confronti degli Operatori Sanitari. La Camera approva il DDL all’unanimità e il testo ritorna al Senato in seconda lettura: l’ennesimo esempio di panpenalismo quale unica risposta dell’attuale legislatore ai fenomeni sociali, in Giurisprudenza Penale Web, 2020, 6