Il rapporto tra il delitto di stalking e l’omicidio commesso in danno della vittima.
in Giurisprudenza Penale Web, 2021, 11 – ISSN 2499-846X
Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione (con sentenza pubblicata in questa Rivista, ivi) si sono recentemente pronunciate sul rapporto tra il delitto di stalking ex art. 612-bis c.p. e quello di omicidio aggravato ex art. 576, c.1, n. 5.1), c.p. dirimendo il conflitto che si era creato nella giurisprudenza di legittimità.
In particolare la Suprema Corte, nella sua massima composizione, ha chiarito che la fattispecie del delitto di omicidio, realizzata a seguito di quella di atti persecutori da parte dell’agente nei confronti della medesima vittima, contestata e ritenuta nella forma del delitto aggravato ai sensi degli artt. 575 e 576, c.1, n. 5.1 c.p. – punito con la pena edittale dell’ergastolo – integra un reato complesso, ai sensi dell’art. 84, c.1, c.p., in ragione della unitarietà del fatto.
Come citare il contributo in una bibliografia:
F. Martin, Il rapporto tra il delitto di stalking e l’omicidio commesso in danno della vittima, Giurisprudenza Penale Web, 2021, 11