L’incidenza sui modelli di organizzazione delle nuove Linee Guida di Confindustria (Tesi di master).
Ateneo: Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano – Master in Diritto Penale d’Impresa
Anno accademico: 2020/2021
Relatrice: prof.ssa Marina Di Lello
Nell’ambito del sistema della responsabilità amministrativa degli enti ex D.Lgs. 231/2001 assumono fondamentale importanza e costituiscono senza dubbio oggetto di estremo interesse – fin dall’entrata in vigore della disciplina – i Modelli di Organizzazione, Gestione e Controllo (anche detti “Modelli 231”) come delineati dagli artt. 6 e 7 del D.Lgs. 231/2001.
Ciò è dovuto sicuramente, in primo luogo, all’indiscutibile ruolo pregnante e all’evidente rilevanza degli stessi quali strumenti previsti specificamente allo scopo di prevenire la commissione dei reati-presupposto all’interno delle società: il Modello 231 rappresenta, infatti, ad oggi, una delle massime espressioni del ruolo dei privati nella prevenzione del crimine tramite l’autoregolazione.
Una fra le questioni più attuali sul tema riguarda, senza dubbio, la possibilità, legittimata dalla previsione di cui all’art. 6, co. 3, del D.Lgs. 231/2001, di adottare e costruire i Modelli 231 “sulla base di codici di comportamento redatti dalle associazioni rappresentative degli enti”, che costituiscono ormai un vero e proprio punto di riferimento al quale le imprese italiane fanno sempre più frequentemente ricorso.
L’obiettivo principale di tale elaborato, in particolare, è quello di analizzare il ruolo e l’incidenza delle Linee Guida per la costruzione dei Modelli di Organizzazione, Gestione e Controllo ai sensi del D.Lgs. 8 giugno 2001, n. 231, redatte da Confindustria, nota organizzazione rappresentativa delle imprese italiane, ed aggiornate, da ultimo, nel giugno 2021.
Nello specifico, un approfondimento di più ampio respiro riguarda le innovazioni e modifiche più rilevanti e maggiormente d’impatto contenute nell’ultima versione del documento in tema di interesse e vantaggio per l’ente, nonchè in relazione al ruolo fondamentale svolto dall’Organismo di Vigilanza e alla disciplina in materia di whistleblowing.
In conclusione, il paper contiene alcune riflessioni con riferimento all’incidenza delle Linee Guida di Confindustria sulla valutazione di idoneità del modello organizzativo, evidenziando la presenza – nonostante un sempre maggior ricorso da parte degli operatori della disciplina ai criteri orientativi che ormai costituiscono un vero e proprio punto di riferimento nella complessa attività di costruzione e implementazione dei Modelli 231 – di talune importanti criticità e questioni non ancora compiutamente risolte.