ARTICOLIDIRITTO PENALEParte speciale

Omicidio: sulla differenza tra preordinazione e premeditazione

Cassazione Penale, Sez. I, 6 ottobre 2022 (ud. 29 aprile 2022), n. 37825
Presidente Tardio, Relatore Magi

In tema di omicidio, la mera preordinazione del delitto – intesa come apprestamento dei mezzi minimi necessari all’esecuzione, nella fase a quest’ultima immediatamente precedente – «non è sufficiente a integrare l’aggravante della premeditazione, che postula invece il radicamento e la persistenza costante, per un apprezzabile lasso di tempo, nella psiche del reo del proposito omicida, del quale sono sintomi il previo studio delle occasioni e dell’opportunità per l’attuazione, un’adeguata organizzazione di mezzi e la predisposizione delle modalità esecutive».

Tale linea interpretativa – si legge nella decisione – «è stata espressa con particolare chiarezza dalla sentenza della prima sezione n. 47250 del 2011, secondo cui, in tema di omicidio volontario, non è sicuro indice rivelatore della premeditazione, che si sostanzia in una deliberazione criminosa coltivata nel tempo e mai abbandonata, l’intervallo di una notte tra la preparazione e l’esecuzione, sì come non possono trarsi elementi di certezza dalla predisposizione di un agguato, perché ciò attiene alla realizzazione del delitto e non è sufficiente a dimostrare l’esistenza di quel processo psicologico di intensa riflessione e di fredda determinazione che caratterizza la indicata circostanza aggravante».

Redazione Giurisprudenza Penale

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