Caso Chico Forti: la sentenza con cui la Corte di Appello di Trento ha riconosciuto la condanna all’ergastolo emessa negli Stati Uniti
Corte di Appello di Trento, 19 aprile 2024 (ud. 17 aprile 2024)
Presidente Estensore dott. Di Fazio
Segnaliamo, in merito alla ritorno in Italia del cittadino Enrico Forti (detto Chico), la sentenza con cui la Corte di Appello di Trento, ai sensi dell’art. 734 c.p.p., ha riconosciuto in Italia la sentenza emessa il 20.6.2000 nei suoi confronti recante condanna alla pena dell’ergastolo, la cui esecuzione – si legge nel provvedimento – “dovrà ora proseguire nel territorio dello Stato secondo quanto previsto dagli artt. 9 e 10 della Convenzione di Strasburgo sul trasferimento delle persone condannate (ratificata con la Legge 25 luglio 1988, n. 334)“.
Avendo l’Italia scelto il criterio della “continuazione” di cui all’art. 9 della Convenzione di Strasburgo, andranno applicati i criteri di cui al successivo art. 10.
Ai sensi di tale disposizione, “in caso di continuazione dell’esecuzione, lo Stato di esecuzione è vincolato alla natura giuridica e alla durata della sanzione così come stabilite dallo Stato di condanna”.
Tuttavia – prosegue l’art. 10 – “se la natura o la durata della sanzione sono incompatibili con la legge dello Stato di esecuzione, o se la sua legge lo esige, questo Stato può per mezzo di una decisione giudiziaria o amministrativa, adattare la sanzione alla pena o misura prevista dalla propria legge interna per lo stesso tipo di reato. La natura di tale pena o misura deve corrispondere, per quanto possibile, a quella inflitta con la condanna da eseguirsi. Essa non può essere più grave, per natura o durata, della sanzione imposta nello Stato di condanna, né eccedere il massimo previsto dalla legge dello Stato di esecuzione”.