Processo Thyssen Krupp: il ricorso approda alle Sezioni Unite
Saranno le Sezioni Unite della Corte di Cassazione a pronunciarsi sul ricorso riguardante il caso Thyssen Krupp.
Le tappe della vicenda processuale sono ormai note: in primo grado, il 14 novembre 2011, con una sentenza che il Procuratore Raffaele Guariniello definì “storica”, la Corte d’Assise di Torino condannava diversi dirigenti della Thyssen Krupp per omicidio volontario nella forma attenuata del dolo eventuale stabilendo condanne a 16 anni e 6 mesi per l’amministratore delegato Harald Esphenhahn e pene tra i 13 anni e mezzo e i 10 anni e 10 mesi per altri 5 dirigenti dello stabilimento di Torino.
In appello, nel febbraio 2013, la prima sezione della Corte di Assise di Appello di Torino riduceva le condanne (l’amministratore delegato, in particolare, si vedeva ridurre la pena da 16 anni e mezzo a dieci anni) respingendo la tesi del dolo eventuale e qualificando le condotte degli imputati nei termini di omicidio colposo aggravato dalla colpa cosciente (o con previsione) ex art. 61 n.3 c.p.
Il 29 novembre 2013, il Primo Presidente della Corte di Cassazione Giorgio Santacroce, alla luce dell’esistenza di un contrasto giurisprudenziale sui i criteri di demarcazione della figura del dolo eventuale e della colpa cosciente – questione, evidentemente, ritenuta rilevante ai fini della decisione da assumere – oltre che per la speciale importanza delle questioni implicate dai ricorsi, li assegnava ex art. 610 c. 2 c.p.p alle Sezioni Unite.
Nello specifico, veniva formulato il seguente quesito: «Se la irragionevolezza del convincimento prognostico dell’agente circa la non verificazione dell’evento comporti la qualificazione giuridica dell’elemento psicologico del delitto in termini di dolo eventuale».
Mettiamo a disposizione dei lettori la sentenza di appello e il ricorso in Cassazione della Procura.
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