Angela Caruso
Angela Caruso è nata a Reggio Calabria il 5 marzo 1981. Dopo aver compiuto gli studi classici presso il Liceo “Tommaso Campanella”, ha conseguito la laurea con lode, presso la Facoltà di Giurisprudenza della sua città, il 20 dicembre 2004 con tesi dal titolo: “La motivazione delle pronunce della Corte costituzionale”. Cultrice di diritto processuale penale e collaboratrice della relativa Cattedra presso il locale Dipartimento con delibera dell’11 gennaio 2007, ha pubblicato numerosi contributi ed ha partecipato a due opere collettanee, dal titolo: Legislazione antimafia e sistema del doppio binario. Analisi della normativa penale, processuale e penitenziaria, a cura di V.N. D’Ascola e F. Mollace, edito da Aiello&Martino nel 2009 ed Il trasferimento fraudolento di valori, edito da Giappichelli nel 2018.
Ha conseguito l’abilitazione all’esercizio della professione forense il 18 luglio 2008 con il massimo dei voti e si occupa prevalentemente di questioni afferenti alla branca penalistica; ha frequentato nel 2014 il Master di II livello in “Management delle Regioni e degli enti locali”, conseguendone il titolo con il massimo dei voti. Compone Ia Consulta “Mass Media e Minori” presieduta dal Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, Cav. Dott. Antonio Marziale, è socia di “Cammino” e della Camera Penale “Gaetano Sardiello” di Reggio Calabria della quale co-coordina l’Osservatorio “Novità Corte costituzionale, Corte E.d.u. e Corte di Cassazione” ed è membro della annessa Scuola di Formazione “Francesco Giurato”.
Ha frequentato nel biennio 2015-2016 il Corso di Diritto penale Europeo organizzato dall’U.C.P.I. al termine del quale ha assistito all’udienza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, Grande Chambre, affair Moreira Ferreira vs. Portugalo tenutasi il primo giugno 2016. Ha moderato e relazionato in occasione di convegni e seminari, anche nazionali, in materia di violenza domestica e di genere, solidarietà e responsabilità intergenerazionale tra Europa e Mediterraneo e danno da ingiusta detenzione.